Errori classici
Il metodo Majella, è un metodo basato sulla relazione “uomo-cane”, dettato da una forte passione per la razza canina e per il tartufo.
Questa metodo non si presta a i vari “rambo” della situazione, a coloro che si pensano essere i depositari del Santo Graal, o coloro che credono che un animale intelligente e collaborativo come il cane, lavori sotto minaccia o sotto risposta di stimoli negativi.
Ecco gli esempi di cosa non fare:
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1) Indurre il cucciolo a cibarsi di tartufo
Questa è una pratica molto diffusa, utilizzando tartufi o derivati sulle mammelle della cagna in allattamento, e successivamente, facendo cibare i cuccioli cresciuti, di cose molto appetibili con la giunta di tartufo o derivato.
Il primo motivo per il quale questo metodo è sbagliato, è che il cane è un animale intelligente che riesce ad elaborare concetti, non per soddisfazione della pulsione primaria della fame, ma per compiacere il leader ( il cane si nutre anche del transfer-emozionale, quindi la felicità del leader).
Quando si induce un cane per fame, soprattutto durante l’età dell’imprinting questo sapore si stamperà nella memoria del gusto ( un esempio che rende molto l’idea è che nessuna moglie ci farà mai il sugo delle nostre mamme o nonne ) e quindi il cane troverà i tartufi non per la pulsione secondaria del gioco, o predazione quindi collaborazione con il capo branco, ma semplicemente per soddisfare la pulsione primaria della fame e cibarsene.
Altra motivazione, ammesso che ce ne sia bisogno, è la tutela degli ambienti tartufigeni, il cane che si ciba di tartufo oltre a lavorare con uno spirito negativo e a rendere triste una nobile arte, si ciberà di tutti i pezzetti di tartufo trovati sulle tartufaie, I quali sono fondamentali per le annate future essendo le spore o semi che garantiscono la riproduzione.
Di conseguenza un cane addestrato per fame, verrà scacciato dalla buca, durante il rinvenimento per evitare che rovini il tartufo
e questa azione, arriva negativamente al cane, confondendolo e gravando sulla condizione di causa dell’azione.
I cani addestrati in questo modo, con una tempra psichica bassa, si rifiuteranno successivamente di andare su un qualcosa che infastidisca il leader e diverrà il cane di scarto, ovvero l’addestratore non lo riterrà piu’ idoneo a questa mansione.
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2) Sottovalutare l’educazione di base
Altro mito da sfatare è quello di non dare importanza all’educazione di base. “Il maestro dal bar tartufaio” di solito sconsiglia, e giudica inutile, l’educazione di base perché dal basso del suo sapere probabilmente non sa che con una buona condotta al guinzaglio, con un “seduto”, con un “terra”, con un “resta”, ecc. il cane diventa collaborativo, vince le future perplessità, si inizia a fidare più del leader che, detto in parole cinofile, farà branco fortificando così il rapporto “uomo – cane” e iniziando a maturare autostima. Tutti questi accorgimenti e tecniche saranno ricompensati nel lavoro pratico quando il cane svolgerà la mansione alla quale è destinato, non curandosi di quello
che accade intorno, in quanto la presenza del leader sarà sinonimo si sicurezza.
Un cane che ha ricevuto l’educazione di base, se per esempio inizia non in tenera età a predare selvaggina, non ci sarà esercizio per addestrarlo se non con metodi cattivi e violenti. Vi spieghiamo meglio:
Il mio cane ha un anno, e ha già trovato diversi tartufi, se un bel giorno, si dovesse interessare ad una lepre – essendo un cane che già possiede un’educazione di base e non ha paura del leader – viene ripreso dal leader, legato al guinzaglio portato sul posto dove ha predato, quando presterà attenzione all’usta della lepre gli verrà detto un secco “No” con tono autorevole sarà il suo “stop”, quando si volterà al leader gli verrà detto un “Bravo” con voce calma, magari anche con una carezza. Dopodiché gli verrà chiesto un “seduto” sempre con voce calma e dolce e verrà confermato ulteriormente, infine sempre al guinzaglio gli verrà lanciato un tartufo ad un metro di distanza, e quando afferrerà il tartufo, verrà riempito di coccole, complimenti e carezze per farlo sentire apprezzato.
Questo arriverà lo “stop” per la cosa non voluta, e rafforzerà la ricerca desiderata.
In caso contrario, un cagnolino di un anno, senza educazione di base, sconosciuto al guinzaglio e comandi quando si distrarrà, l’unico modo utilizzato da questi “rambo” sarà quello di colpire il cane in qualche maniera, con il risultato spesso che il cane non capisca la motivazione per la quale sia stato colpito, facendolo sentire confuso e maltrattato.
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3) Errata scelta nella selezione e la scelta dei partner, non tenendo conto della correzione.
Bisogna distinguere cinofilo e canaro, il canaro è quella persona che pensa che accoppiando due cani campioni, nascono cuccioli campioni.
Questo è un criterio privo di senso!
Il criterio della selezione, che dovrebbe utilizzare un cinofilo, è quello di agire in correzione, cioè esaltare i pregi e inibire i difetti in uguale selezione zootecnica.
Ecco un esempio pratico: se avessimo due cani fortissimi, però entrambi molto sensibili, ossia con una tempra psichica bassa ( tendenzialmente timorosi ), l’accoppiamento dei due darà sicuramente dei cuccioli estremamente sensibili, impauriti persino della loro ombra.
Il cinofilo competente, se avesse una femmina molto buona, ma tendenzialmente sensibile (insicura), e avesse l’opportunità di scegliere tra un campione, anch’egli abbastanza sensibile, e un buon cane con un buon carattere ed equilibrato, il risultato migliore lo avrà con il buon cane e non il campione perché avrà agito in correzione di una tendenza alla sensibilità.
Un buon posto per valutare tempra e temperamento del cane sono le gare su ring e le esposizioni. Da molti “canari” sono considerati posti inutili, in realtà sono luoghi perfetti dove si esalta il pregio e il difetto di qualsiasi cane e questo è dovuto all’ambiente circostante, dove le persone con basi cinofile possono individuare il miglior partner per i propri cani.
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4) Sottovalutare l’importanza delle abitudini ad essere trasportato in macchina
Un errore sottovalutato, ma molto importante è quello di fare abituare il cane alla macchina, in maniera tale che arrivi sereno sulle tartufaie.
Un cane non abituato alla macchina, che magari prima di quell’uscita a tartufi ha preso la macchina solo per andare dal veterinario a fare il vaccino, arriverà stressato sul luogo dove dovrebbe stare tranquillo per collaborare con noi.
Una cosa importante è far vivere al cane il momento del trasporto, come il momento di estrema tranquillità e di preludio al gioco con il suo leader, per far sì che arrivi entusiasta sulle tartufaie con la sua arousal alta e la voglia di giocare.
Quindi è importante far abituare i nostri amici a viaggiare in macchina sin da cuccioli, a meno che non si abbia l’opportunità di andare a tartufi senza usare la macchina.
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5) Tempra e temperamento
Vi spiegheremo ora l’importanza di un educatore professionista, quindi un non-improvvisato e la conoscenza didattica di che cosa è una tempra e di cosa è un temperamento.
La conoscenza di queste due chiavi, ci permetterà di interagire con qualsiasi cane utilizzando lo stesso metodo ma distribuito in maniera diversa, a seconda della caninità ( ovvero personalità ) e della memoria di razza a seconda della razza alla quale appartiene.
Di fatto questo campo ( la cinofilia ) è una scienza e come tale va studiata, sempre con la consapevolezza che ci sia tantissimo da imparare e del sapersi rimettere in discussione.
La tempra di un cane ci indica prevalentemente la sua sensibilità, e quindi la reazioni agli stimoli esterni che potrebbe essere un tono di voce troppo alto, il calpestare involontariamente la zampetta,il temperamento invece la sua vivacità, ma prima di approfondire dobbiamo fare delle distinzioni, chiarendo alcuni concetti.
La tempra si suddivide in:
Tempra psichica: parliamo della reazione ad esempio ai timbri vocali marcati o severi, alle posture impostate (poichè la comunicazione con loro avviene principalmente in maniera meta verbale), simulare magari una caduta ecc. Il cane durante queste ipotesi potrebbe spaventarsi, scappare via, mordere ecc., se la tempra psichica è bassa oppure ignorare tranquillamente il tutto se la tempra psichica è alta.
Tempra fisica: parliamo della reazione ad esempio se gli viene schiacciata involontariamente una zampetta, se lo si strattona involontariamente con il guinzaglio ecc.
Il cane durante queste ipotesi potrebbe spaventarsi, scappare via, mordere ecc., se la tempra fisica è bassa oppure ignorare completamente il tutto se la tempra fisica è alta.
Ma non è finita qui, perchè in tutto questo è fondamentale considerare i tempi di recupero, ovvero potrebbe dimenticare immediatamente l’ accaduto in caso di spavento e tornare a giocare con noi, oppure impiegare dei giorni prima di tornare ad interagire e questo varia a seconda della memoria di razza, dei fattori genetici ed acquisiti con le esperienze, per cui si parla di genotipo e fenotipo.
Inoltre a seconda dei casi, potrebbe avere la tempra psichica alta e quella fisica bassa, con tempi di recupero lunghi, oppure viceversa, entrambe le tempre basse e i tempi di recupero lunghi o viceversa, per cui possiamo asserire convinti che questa è una materia difficile ed è qui che il professionista fa la differenza.
E’ importante fare uno sreening caratteriale del cane prima di iniziare qualsiasi tipo di approccio che prevede nel nostro caso sempre lo stesso metodo educativo ed addestrativo attraverso il gioco, ma è sempre individuale a seconda del soggetto che abbiamo davanti. Il trascurare questo che apparentemente può sembrare banale, potrebbe in realtà compromettere il destino del nostro cane, perchè se non si hanno le capacità professionali per sapere e percepire questi dettagli fondamentali, si potrebbe dare la colpa al cane, utilizzando la soluzione più semplice, pensando che non si tratti di un buon cane, quando in realtà ha solo bisogno di essere compreso nella sua particolarità, come d’ altronde ne ha bisogno l’ essere umano, il principio è lo stesso ma è l’ amore e la passione per questi meravigliosi esseri che fanno la differenza.
Temperamento: è la vivacità del cane, la predisposizione al gioco. Durante il gioco o in conseguenza a qualsiasi richiesta fatta al proprio cane, potrebbe avvenire un momento in cui l’ Arousal è più o meno bassa e la capacità di innalzamento di questo fenomeno dipende dal Trip del cane e la gestione dipende dal Drive. Spieghiamo cosa sono.
Arousal: è un momento di attivazione mentale del cane, durante questa fase è particolarmente predisposto all’ apprendimento, ma bisogna fare attenzione che stia nel margine tra 4 e 8, perchè al di sotto o al di sopra si potrebbe fare molta fatica da insegnargli qualcosa.
Trip: è la velocità e facilità con la quale è capace innalzare l’ Arousal.
Drive: è la gestibiltà del cane.
Un cane per essere addestrato al meglio deve avere un buon Trip e un buon Drive.