L’apprendimento del cane è basato sul gioco. Giocare con il cane permetterà a quest’ultimo di apprendere nozioni e comportamenti in maniera più veloce e divertente, riducendo al minimo lo stress e soprattutto rafforzando il suo rapporto col padrone.
Insegnare al cane ad andare a tartufi deve essere un gioco, un gioco divertente per entrambi. Vediamo quindi nello specifico di cosa si compone il percorso formativo da noi ideato per insegnare al tuo cane l’arte delle ricerca del tartufo!
La Prima Fase – Prime orme majella
1 – Il gioco di benvenuto
E’ di fatto l’inserimento nel branco del nuovo arrivato. Questa cosa verrà fatta quando avremo ancora qualche ora di luce a disposizione. Mai spostare di notte i cani ed in particolare tutti gli animali: i nostri nonni lo sapevano benissimo, partire con il piede giusto è fondamentale!
2 -Il gioco dell’amicizia
E’ una sequenza di esercizi che comprendei gli 7 esercizi base Majella e attraverso i quali avviene il Test Majella, un esame al solo scopo di inquadrare il cane all’interno di specifici fattori ed elementi interni al nostro metodo di insegnamento, così da capire meglio in che modo e quale tecnica utilizzare per rapportarci con lui.
La Seconda Fase – Orientamento
3 – Il gioco dell’orientamento
Durante 7 esercizi in campi aperti sempre diversi inizieremo ad orientare l’allievo verso il tartufo. Una volta conquistata la leadership, il cane vorrà compiacere il Leader ( per il semplice fatto è un istinto primordiale, ed è felice di farlo ) e per fare ciò troverà tartufi.
La ricerca è per il cane un’attività esaltante e piacevole in quanto genera dopamina, l’ormone del benessere, una sostanza che gli permetterà di sentirsi sicuro e tranquillo anche durante gli spostamenti in auto, e di conseguenza di lavorare meglio con il Leader.
4 – Il gioco della suocera
La comunicazione tra l’allievo e il Leader si definisce meta-verbale. Sfruttando questo modello di comunicazione utilizzeremo a nostra volta toni di voce diversi improntati su quelle che scherzosamente chiamiamo “frequenza e sguardo della suocera“.
5 – Il gioco del NO
E’ la chiave di volta del nostro metodo. Il “no” con tono autorevole diventerà il comando che imporrà al cane di fermarsi e concentrarsi solo sull’oggetto della nostra passione, dando al conduttore il controllo dell’ausiliario.
6 – Il gioco delle tribù col pelo
Rafforzando i concetti dell’orientamento e dell’amicizia si inseriranno animali da pelo nel gioco per far sì che l’istinto venatorio dell’allievo venga inibito verso la selvaggina.
7 – Il gioco delle tribù con la piuma
Il nostro fedele amico si abituerà a lavorare in presenza di animali da piuma, per inibire la predazione verso i volatili.
Questi ultimi due giochi sono stati ideati in virtù dei due orientamenti venatori esistenti in cinofilia, ossia la piuma ed il pelo, tenendo presente che la memoria di razza è orientata o per l’una o per l’altra cosa. La predazione è una pulsione secondaria e si riesce a gestire benissimo in tutti i cani, comprese le razze da caccia. Basti pensare ad un Labrador per non vedenti o a un cane di Sant’Umberto da ricerca molecolare, che riescono benissimo nel loro compito in quanto si è lavorato sulle relazioni interspecifiche.
La Terza Fase – Transizione Majella
8 – Simulazione Majella
Durante questa fase verranno fatte le simulazioni Majella su tartufaie naturali per applicare quanto appreso in campo aperto. Questa fase prevede l’alternanza tra uscite in tartufaia e campo di addestramento per esprimere i concetti discussi.
9 – Gioco dell’alleato
E’ molto importante in quanto prevede l’inserimento del cane tutor. Le relazioni intraspecifiche vanno divise in socializzazione ordinaria e socializzazione lavorativa. Quest’ultima induce il cane a cercare tartufi solo o in compagnia di un cospecifico.
Il cane tutor è l’esempio positivo che il cane perseguirà. Deve avere un ruolo alfa, quindi deve essere il numero 2 del branco, dopo il padrone o Leader. La Scuola Majella ha diversi esemplari di tutor che verranno utilizzati a seconda della compatibilità caratteriale con l’ allievo. Il tutor, oltre ad essere bravo, deve essere equilibrato, non mordace ed addestrato per questo tipo di attività.
10 – Gioco con invasivi
Gioco che prevede il lavoro con elementi fonte di distrazione per il cane quali carne, letame, ecc. Abituando il nostro allievo ad ignorare questi elementi, il cane potrà dedicarsi all’obbiettivo principale senza ulteriori distrazioni.
Quarta fase – Battesimo sul campo
11 – Il Battesimo del Naturale
L’allievo verrà portato fuori in tartufaie naturali per una prova su campo.
12 – Trasferimento della leadership
La ricerca tenendo conto di tutti gli studi fatti su lupi, cani e dingo, ha selezionato il canicross come disciplina per agevolare il trasferimento della leadership insieme agli esercizi di obbedienza.
Il cane, così come il lupo, nella vita può cambiare diversi capo branco e mantenere le stesse attitudini lavorative.