La storia

Fin da piccolo ho sempre avuto una grande passione per gli animali in genere, e in particolare per cani e cavalli.

Essendo nipote di pastori ho trascorso gran parte dell’infanzia e dell’adolescenza a badare a greggi di capre e pecore con mia nonna e i suoi immancabili cani da pastore. Il mio primissimo cane è stato un incrocio Pastore Abruzzese  Setter di nome Nuvoletta, con il quale mi divertivo a cercare i primi tartufi.

All’età di 13 anni i miei nonni avevano smesso di allevare le pecore e Nuvoletta venne a vivere con me divenendo, oltre che all’eccellente cane da pastore e tartufo che era già, anche un eccellente e fidato cane da compagnia.

Intorno ai 14 anni acquistai di nascosto ai miei, una Breton di nome Laika, pagata a rate settimanali facendo il cameriere durante l’estate, periodo durante il quale legai molto con il mio personale amico Alessandro, attualmente Giudice ENCI , il quale aveva la fortuna di avere padre e fratelli cinofili appassionatissimi.

Ricordo ancora i loro cani: Segugi, Setter da caccia, Cocker e Drahthaar da tartufi. Passavo intere giornate a casa sua per avere l’opportunità di convivere con i cani e leggere i numeri di Diana, importante rivista di settore, che arrivavano ai suoi fratelli.

I miei primi box per cani li costruimmo successivamente in un terreno poco lontano dal nostro paese. Da quel momento iniziai a dedicarmi professionalmente alla ricerca del tartufo, attività che, a quei tempi, svolgeva pochissima gente dalle nostre parti.

Per 5/6 anni lavorai con cani scartati dai cacciatori della zona che mi venivano regalati e che io puntualmente riuscivo ad addestrare a tartufo. Durante quel periodo mi resi conto di quanto fosse importante la relazione, il gioco e il comprendere ed essere compresi dai nostri meravigliosi cani.

Inoltrandomi più profondamente in questo mondo meraviglioso mi sono reso conto di quante carenze gestionali e formative esistano nella ricerca e nell’addestramento di cani da tartufo.

Ho allevato tantissime razze, dal Pastore Tedesco al Setter Inglese, al Pointer e al Kurzhaar, avendo la fortuna di collaborare con persone  molto competenti  dell’Allevamento della Pania a Lucca, grazie al quale conobbi Ademaro Scipioni.

In mezzo a  grandissimi allevatori ho conosciuto tantissimi appassionati di cinofilia. La persona con la quale ho condiviso 12 anni di carriera cinotecnica è il giudice ENCI Raffaele Pozzi, con il quale abbiamo creato il Gruppo Cinofilo Sagittario Sangro del di cui attualmente sono Vice Presidente.

Nel 2012 insieme a mia moglie Anna abbiamo fondato la Scuola Majella Tartufi, accademia che partecipa oggi a importanti eventi nazionali per promuovere il tartufo nelle discipline cinofile di rappresentanza. Tra i numerosi eventi ricordiamo le esibizioni nelle esposizioni del Gruppo Cinofilo Sagittario Sangro sia nazionale che regionali, la manifestazione Qua la zampa di Itri curata insieme a Luigi Polverini, la Giornata dell’albero a Manoppello nella tenuta di Arboreto Giancarlo Cipressi con la presentatrice televisiva Lucia Cuffaro, scrittrice e organizzatrice di numerosi contributi legati alla ricerca del tartufo.

L’’evento che ci è rimasto particolarmente nel cuore è stata la giornata didattica per i campi scuola di Villalago, organizzata con il Sindaco e l’associazione Erbe del Morrone, durante la quale ci siamo cimentati i un’escursione a tartufi all’insegna della natura e del rispetto dei nostri meravigliosi cani.

La nostra attività come scuola è caratterizzata da una lunga formazione  e da aggiornamenti continui. Frequentiamo i corsi FIDASC Cinowork, atti migliorare il rapporto col cane e la professionalità sul campo.

La Scuola Majella nasce dall’esperienza di due cavatori professionisti e la ricerca Cinowork. Mia moglie Anna, anche lei con la passione per la montagna e gli animali, si innamorò talmente tanto della mia professione al punto di abbandonare il cosiddetto ”lavoro sicuro” per collaborare insieme e potenziare la nostra Scuola.

Nel 2012 in parallelo a tutto ciò che è stato menzionato abbiamo creato l’Associazione Amici del tartufo d’Abruzzo, prima ed unica associazione tartufaia presente in Valle Peligna con la quale interagiamo con Enti preposti per effettuare modifiche e miglioramenti inerenti le leggi sul tartufo.

Il nostro, più che un metodo è una rivoluzione, in quanto andiamo a smentire tantissime metodologie che hanno oscurato la categoria dei tartufai.

Il Metodo Majella è prettamente legato al gioco e tiene in considerazione la tempra, il temperamento, la neotenia, l’inserimento nel branco, la leadership del capo branco, l’orientamento sul tartufo, la transizione al naturale, le pulsioni primarie/secondarie, il benessere psico-fisico del nostro prezioso ausiliario ed infine il trasferimento della leadership dall’istruttore al proprietario.

Abbiamo ideato 12 giochi Majella, metodo innovativo che metterà l’allievo e il conduttore in condizione di andare a tartufi nel migliore dei modi.

Il Metodo Majella  prevede un’applicazione diversa a seconda del sesso del cane. Grazie a questo metodo in special modo il maschio sarà educato ad ignorare gli odori invasivi tipo l’usta del calore, e grazie al gioco degli invasivi il nostro fedele alleato lavorerà in presenza di femmine in calore evitando dolorose e inutili castrazioni.